мαяу
qυєѕтσ è ιℓ мισ мσи∂σ ;)
lunedì 11 giugno 2012
martedì 5 giugno 2012
il messico
Il Messico occupa la punta meridionale dell ' America Settentrionale collegandola con l' America Centrale.Isolate dal corpo centrale del territorio sono le penisole della California (Baja California )e dello Yutacàn; il territorio è attraversato a Nord e sud da alte catene montuose ; al centro, contornato dai rilievi , si apre un vasto altopiano la Mesa. L' unica pianura occupa la Penisola dello Yucatàn.
LA POPOLAZIONE
La popolazione è formata per il 64 % dai meticci, poi vengono gli amerindi per il 18% che lottano da tempo per far valere i loro diritti, e infine ci sono i bianchi che costituiscono solo il 15%. La lingua ufficiale è lo spagnolo e quasi tutti la religione cattolica.
LA POPOLAZIONE
La popolazione è formata per il 64 % dai meticci, poi vengono gli amerindi per il 18% che lottano da tempo per far valere i loro diritti, e infine ci sono i bianchi che costituiscono solo il 15%. La lingua ufficiale è lo spagnolo e quasi tutti la religione cattolica.
I grandi artisti della musica
La scuola scandinava-nordeuropea non annoverò grandi musicisti in grado di ricalcare le orme dei ben più famosi drammaturghi che animavano l'arte letteraria in quei tempi: su tutti spiccavano solamente le figure di Edvard Grieg in Norvegia, Franz Berwald in Svezia, Johan Jiulius Sibelius in Finlandia, Niels Gade in Danimarca.
EDVARD GRIEG
Grieg, all'inizio osteggiato per la sua volontà di rinnovatore musicale, riuscì tardivamente a fondare una vera e propria scuola norvegese grazie anche all'appoggio artistico di Liszt, e si guadagnò fama mondiale. Di lui si ricordano vari pezzi per pianoforte tra cui spiccano i "pezzi lirici", di carattere delicato, quasi elegiaco, e il "Concerto per piano in la minore".
FRANZ BERWALD
Berwald fu un musicista molto audace nell'invenzione di alcune soluzioni armoniche estremamente particolari, che se da un lato si ricollegano direttamente alle atmosfere della sua terra, dall'altro furono alquanto osteggiate dalla critica musicale del suo paese. Ciò lo costrinse a lavorare per lunghi periodi all'estero, in varie parti d'Europa. La sua produzione fu incentrata sulle sei sinfonie e sui poemi sinfonici.
JOHAN JULIUS SIBELIUS
Sibelius proseguì il cammino romantico della musica Finlandese già tracciato da Wegelius e Kajanus, rimanendo però in un filone romantico abbastanza fuori dal tempo considerando la sua data di morte. La sua produzione incluse il poema "Finlandia" e le sette sinfonie, le prime delle quali risentirono dell'influsso di Čajkovskij.
Gade inaugurò il filone romantico danese assieme ad Hartmann con l'opera "Echi di Ossian", fu didatta di buon livello e successe a Mendelssohn come direttore del conservatorio di Lipsia.
La Guadaloupe
LA GUADALUPE
La Guadeloupe est une région de l'Outre-mer français, située dans les Amériques. Ce petit territoire des Antilles situé, dans la mer des Caraibes, se trouve àenviron 6 -700 km de la France métropolitaine . Elle se compouse d ' iles,les deux majeures habitées sont :la Grande-Terre et la Basse-Terre. Le nom Guadeloupe signifie l ' ile aux belles eaux. Selon les connaissances actuelles des Amérindiens, furent les primier s à avoir occupé la Guadeloupe .Ce peuple pacifique de pecheurs y aurait vécu jusqu' au XI éme siècle . La Guadeloupe passe sous l ' autorité directe du roi de France Louis XIV,qui décide alors développerla culture de la canne à sucre, plus onéreuse mais beacoup plus rentable. La Guadeloupeest un territoire de l' hémisphère nord située in Amérique du sud , dans les Caraibes , entre le tropique du cancer et l' équateur. Elle est positionnée à 16°- 15' de latitude Nord , soit la meme latitude que la Thailande ou le Honduras , et à 61°35'de longitude Ouest , à peu prés celle du Labrador et des iles Malouines
martedì 8 maggio 2012
PENSIERO DI LEOPARDI
Le fasi principali del suo pensiero furono:
- il Pessimismo individuale cioè la convinzione de essere destinato all' angoscia e all' infelicità e di avere, come conforto, la contemplazione della natura (INFINITO)
- Il pessimismo storico secondo lui l' uomo è cosa della propria infelicità in quanto facendo uso eccessivo della ragione si è allontanato dallo stato di natura primitivo, solo con la fanciullezza l' uomo moderno può conoscere lo stato d ' animo felice dei primitivi
- il pessimismo cosmico che rappresenta la fase di maggiore pessimismo causa ne è la natura non più la ragione perché l ' uomo desidera la felicità ma la natura gliela nega. La natura è matrigna (A SILVIA)
- Nell ' ultima fase della sua vita, Leopardi rivoluta la ragione come unica possibilità di svelare l' inganno della natura e di condurre l ' esistenza senza illusioni
.L'opera è un genere teatrale e musicale in cui l'azione scenica è abbinata alla musica e al canto.
Oggetto della rappresentazione è un'azione drammatica presentata, come nel teatro di prosa, con l'ausilio di scenografie, costumi e attraverso la recitazione. Il testo letterario che contiene il dialogo appositamente predisposto e le didascalie è chiamato libretto.
In realtà oggi il successo di un'opera deriva - secondo un criterio comunemente accettato - da un insieme di fattori alla cui base, oltre alla qualità della musica vi è l'efficacia drammaturgica del libretto e di tutti gli elementi di cui si compone lo spettacolo teatrale.
Un'importanza fondamentale rivestono dunque anche la messinscena , la recitazione ma, soprattutto, la qualità vocale dei cantanti.
Più tardi, il recitativo accompagnato dall'orchestra sarà invece inglobato nel numero con la denominazione di scena. Hanno convissuto a lungo nel secondo Settecento e nei primi anni dell'Ottocento, finché il secondo non cadde in disuso, sopravvivendo un po' più a lungo nell'ambito del teatro musicale comico.
I cantanti, e i ruoli che essi interpretano, sono distinti in rapporto al registro vocale.
Le voci maschili sono denominate, dalla più grave alla più acuta, basso, baritono, tenore. A essi si possono aggiungere le voci di controtenore, sopranista o contraltista, che utilizzano un'impostazione in falsetto o falsettone. Esse eseguono ruoli un tempo affidati ai castrati.
Le voci femminili sono classificate, dalla più grave alla più acuta, come contralto, mezzosoprano esoprano. Anch'esse eseguono oggi, molto più di frequente delle corrispondenti voci maschili, i ruoli sopranili e/o contraltili scritti per le voci dei castrati.
La Prima Guerra Mondiale fu una guerra molto dura sia per i soldati che per la popolazione civile.I soldati che combattevano al fronte vivevano in trincea in condizioni disumane. Vi propongo alcuni passi tratti dalle loro lettere per ricordarli.
- " Vi sono truppe allo scoperto, sotto il tiro del cannone nemico, con 15° zero, e si vuole che avanzino. Muoiono gelati a centinaia e ciò è ignorato dal Paese. Gli ufficiali più arditi hanno crisi di pianto di fronte alla vanità degli sforzi , davanti all' impossibile. Sull' Isonzo si muore a torrenti umani e nulla finora si è raggiunto". ( Lettera di un generale dissidente a Giolitti,1915)
- " Il fango impasta uomini e cose assieme. Nel camminamento basso i soldati devono rimanere accovacciati nel fango per non offrire bersaglio: i bordi i ineguali del riparo radono appena ritratte, di fucili, di cassette di munizioni che s' affastellano, di immondizie dilaganti" ( Tenente Carlo Salsa)
- " Non si creda agli atti di valore dei soldati, non si dia retta alle altre fondomie del giornale, sono menzogne. Non combattono,no, con orgoglio, nè con ardore.
Ugo Foscolo
Ugo Foscolo
LA VITA
Nasce a Zacinto oggi Zante , un isola del Mar Ionio. Quando morì suo padre nel 1792, la famiglia si trasferisce a Venezia . Qui Foscolo sente il fascino delle idee della Rivoluzione Francese e divenne un convinto sostenitore della politica di Napoleone Bonaparte: rimase però profondamente deluso quando Napoleone cede Venezia all'Impero d' Austria, ma continua sempre a sostenerlo combattendo come ufficiale di cavalleria nell' armata francese. Nel 1808 diventa professore di letteratura all' Università di Pavia. Nel 1814, dopo l ' esilio di Napoleone all' isola d' Elba e la caduta del Regno d' Italia, preferisce allontanarsi da Milano perché anch' essa tornò sotto il dominio austriaco, e si rifugia in Svizzera e poi in Inghilterra. muore presso Londra nel 1827.
FOSCOLO E IL NEOCLASSICISMO.
Il NEOCLASSICISMO è il MOVIMENTO CULTURALE che negli ultimi decenni del Settecento e nei primi dell ' Ottocento si esprime sia nelle arti figurative sia in poesia. Gli artisti neoclassici si ispirano all' arte classica , cioè dell ' arte degli antichi Greci e Romani.Gli scrittori neoclassici il Foscolo anticipano anche alcuni aspetti del Romanticismo: la coscienza nazionale e l ' amore di patria
LA VITA
Nasce a Zacinto oggi Zante , un isola del Mar Ionio. Quando morì suo padre nel 1792, la famiglia si trasferisce a Venezia . Qui Foscolo sente il fascino delle idee della Rivoluzione Francese e divenne un convinto sostenitore della politica di Napoleone Bonaparte: rimase però profondamente deluso quando Napoleone cede Venezia all'Impero d' Austria, ma continua sempre a sostenerlo combattendo come ufficiale di cavalleria nell' armata francese. Nel 1808 diventa professore di letteratura all' Università di Pavia. Nel 1814, dopo l ' esilio di Napoleone all' isola d' Elba e la caduta del Regno d' Italia, preferisce allontanarsi da Milano perché anch' essa tornò sotto il dominio austriaco, e si rifugia in Svizzera e poi in Inghilterra. muore presso Londra nel 1827.
FOSCOLO E IL NEOCLASSICISMO.
Il NEOCLASSICISMO è il MOVIMENTO CULTURALE che negli ultimi decenni del Settecento e nei primi dell ' Ottocento si esprime sia nelle arti figurative sia in poesia. Gli artisti neoclassici si ispirano all' arte classica , cioè dell ' arte degli antichi Greci e Romani.Gli scrittori neoclassici il Foscolo anticipano anche alcuni aspetti del Romanticismo: la coscienza nazionale e l ' amore di patria
martedì 6 marzo 2012
l ' origine della musica
L' origine della musica
Il problema della determinazione dell'epoca che ha visto nascere la musica è ovviamente connesso con la definizione di musica che si sceglie di adottare. Mentre, infatti, per avere un sistema teorico di organizzazione dei suoni, collegato a precisi riferimenti estetici, dobbiamo attendere l'antica Grecia, per la prima comparsa di singoli ingredienti, come la produzione volontaria, anche tramite strumenti, di suoni da parte dell'uomo, dobbiamo risalire al paleolitico.
Alcune testimonianze in questo senso possono essere dedotte da numerosi ritrovamenti in osso e in pietra interpretati come strumenti musicali. Tali sono, ad esempio, gli zufoli magdaleniani di Roc de Mercamps, o i litofoni neolitici scoperti nelle vicinanze di Dalat (Vietnam).
In mancanza di testimonianze dirette o mediate, qualche ipotesi sulla forma che assumeva la musica primitiva può anche essere dedotta dall'osservazione di popoli il cui stadio di sviluppo è ancora simile a quello delle culture preistoriche ad esempio gli indios brasiliani, gli australiani aborigeni, alcune popolazioni africane.
Si può presumere che le primissime forme di musica siano nate soprattutto dal ritmo: magari per imitare battendo le mani o i piedi il cuore che batte, il ritmo cadenzato dei piedi in corsa, o del galoppo; o magari alterando, per gioco e per noia, le fonazioni spontanee durante un lavoro faticoso e monotono, come per esempio il pestare il grano raccolto per farne farina, o il chinarsi per raccogliere piante e semi, ecc. Per questi motivi, e per la relativa facilità di costruzione, è molto probabile che i primi strumenti musicali siano stati strumenti a percussione, e presumibilmente qualche variante di tamburo.
Tra gli strumenti più antichi ritrovati vi è infatti il tamburo a fessura, un cilindro cavo, con una fessura longitudinale lungo la superficie esterna, che veniva suonato percuotendolo con le bacchette sulla fessura stessa. Le versioni più antiche e primitive ritrovate consistono in un tronco cavo, privo di fessura ma appoggiato trasversalmente sopra una buca nel terreno, che forse veniva suonato dai suonatori percuotendolo con i piedi mentre stavano in piedi su di esso.
la colonna sonora nei spot
La colonna sonora negli spot
Il rapporto musica – immagine negli spot è leggermente diverso da
quello che troviamo nel cinema.
¾ Spot a fine commerciale = qui la musica ha lo scopo di attirare
l’attenzione, facilitare il ricordo dell’oggetto presentato, tramite
jingle orecchiabili che ripetono il nome del prodotto.
Osservando approfonditamente possiamo vedere che lo scopo delle
immagini è solo quello di presentare il prodotto, ma tutta la parte
pubblicitaria in sé è affidata alla componente audio, e specialmente
ai dialoghi e alla musica.
¾ Pubblicità sociale = la pubblicità sociale è un campo particolare,
estremamente delicato, in cui vengono sfruttati codici operanti a
livello grafo-visivo.L’aspetto
immagine si può scomporre in due componenti:
- Il livello iconico = modalità attraverso cui viene presentato
il filmato.
- Il livello figurativo = presenza della macchina da presa,
dell’ elemento fondamentale di questo tipo
di spot.
Analizzando gli elementi audio di uno spot sociale possiamo notare
generalmente un’assenza di commento esplicitato verbalmente lungo la
durata dello spot, ed un suo presentarsi nell’ultima parte, a ribadire la
finalità del messaggio in questione. Il contenuto informativo sonoro,
invece, è inversamente proporzionale a quello della parte video, quindi,
profondamente eloquente. A dimostrazione di ciò l’unico sottofondo è, di
solito, una musica che identifica il genere di immagini che scorrono sullo
schermo, una musica che viene accompagnata dalla colonna degli effetti
sonori, concernenti l’argomento che viene trattato.
Prendendo come esempio lo spot “Ho bisogno di te”, (periodo della
guerra in Ex Jugoslavia), noteremo che le immagini sono completamente
silenti, non vi è commento parlato, solo un accompagnamento musicale
che identifica la campagna, soggetto dell’immagine, e che viene affiancato
da un ritmare cadenzato di tamburi e rumori realistici di spari, oppure da
un silenzio quanto mai eloquente. L’impressione generale che ne emerge è
di estrema sobrietà e particolare compostezza.
Il sonoro risolve il proprio compito nel lasciare spazio all’immagine,
completandone il senso con i rumori bellici o sottolineandole i tratti: lo
slogan “Ho bisogno di te”, unica frase parlata presente nel filmato.
In questo tipo di spot emerge un aspetto paradossale del sonoro, ossia il
silenzio comunicativo. Questo agisce in tre campi: prima di tutto
manifesta il nulla, lascia percepire una mancanza; è l’assurdità della guerra
in quanto negazione della vita, la mancanza di pace, di diritti violati; è la
solitudine, frutto della guerra, e che la società aiuta a costruire. Il silenzio,
però, è anche cenno di intesa tra spettatore e spot, è un mezzo che
favorisce la disposizione all’ascolto, permette a chi guarda di vedere
meglio, perché non copre il rumore degli spari, non nasconde niente, è il
silenzio di ascolto.
Il silenzio può essere considerato un meta – linguaggio che si trasforma
in qualcosa di concreto: l’imbarazzo del dire, non c’è possibilità di
commentare le immagini che vediamo, la parola non ha termini adeguati,
quindi tacere è il modo migliore di esprimere un giudizio o un commento.
Possiamo quindi concludere che nella costruzione di un filmato l’aspetto
sonoro si affianca a quello visivo, e non necessariamente deve essere
considerato come gerarchicamente di secondo piano.
Il video Musicale
Il video musicale
Possiamo considerare il video musicale una breve parentesi all’interno di un genere in cui la colonna sonora ha un’apparenza primaria.
Il tutto iniziò negli anni sessanta e si concretizzò negli anni settanta per iniziativa di etichette indipendenti e registi appassionati di rock. Nacquero in questo modo i primi video
commerciali dei Queen e di altri che provocarono un effetto straordinario sulle vendite dei dischi. La maggiore diffusione si ebbe nel 1981 e il modello del video musicale influenzò
anche la tecnica dello spot pubblicitario, soprattutto nella componente di estrema varietà di genere, rapporto con grafica, moda, sofisticazione del montaggio.
Il video musicale è il massimo esempio di come sia possibile ottenere una sequenza piacevole ed esteticamente scorrevole con una serie di immagini e scene che, di partenza, sono razionalmente slegate, se non discordanti fra loro.
Relazione tra musica e cinema
Musica e cinema sono due arti che sempre sono state strettamente legate fra loro. Andando a considerare la nascita del cinema, ad esempio, possiamo vedere quanto, soprattutto in un primo periodo, la musica fosse fondamentale, poiché l’esclusione della parola (epoca del film muto) le richiedeva di assolvere ad alcune sue funzioni, quali il rafforzare emotivamente e accompagnarne il processo del discorso interiore.
Secondo il parere della maggior parte dei critici, la musica fu introdotta per rimediare ad un lato spiacevole del film: la semplice riproduzione muta di sequenze di immagini in cui uomini si muovevano silenziosamente sullo schermo. Dalla sua comparsa come muto ad oggi, il genere cinematografico ha avuto un’evoluzione esponenziale, ed il suono ha modificato la sua posizione. La parte musicale non deve imporre su di sé l’attenzione, ma essere di orchestrazione semplice, lineare e godibile, e, soprattutto, quasi di secondo piano, anche nei film musicali. In essi non c’è una dominanza della musica sull’ immagine, bensì “le frasi visive si fondono con quelle melodiche, i ritmi si combinano tra loro, compenetrandosi e completandosi con grande precisione e simultaneità”. Ho scritto “la parte musicale deve essere quasi di secondo” piano perché per quanto l’aspetto musicale non debba sovrastare le immagini, nemmeno deve esserne totalmente assente: un film senza accompagnamento sembrerebbe veramente povero e non l’attenzione attirerebbe molto.
martedì 21 febbraio 2012
Musica Popolare
Con il termine musica popolare si intende la musica scritta
con il linguaggio del popolo ,includendo comunemente, ma impropriamente,
all'interno di questa dicitura anche la musica folclorica, ossia quella musica
proveniente dal popolo le cui origini si perdono, in particolar modo per quanto
riguarda il canto di tradizione orale. Spesso la musica popolare trae
ispirazione dalla musica folclorica assumendone stilemi e linguaggi. Si usa
spesso anche il termine proveniente dall'inglese musica folk, o semplicemente
folk.
Questi concetti devono a loro volta essere distinti da quello
di musica pop; sebbene evidentemente "pop" sia un'abbreviazione di
popular, "musica pop" indica più specificatamente la musica leggera
contemporanea occidentale, per esempio il rock o la disco music, generi il cui
legame con la musica tradizionale non è di norma molto stretto.
In Italia
In Italia, come in altri paesi, la
musica popolare ha ancora un ruolo importante e un vasto seguito, sebbene sia
diffusa attraverso canali che solo in rari casi (ovvero solo per pochissimi
artisti di particolare successo) coincidono con quelli della musica pop, ovvero con la grande
distribuzione. Molti sottogeneri di musica popolare italiana sono noti
principalmente attraverso i balli a cui sono legati e difficilmente hanno
visibilità al di fuori delle feste e sagre di paese.
Ad altri viene invece riconosciuta da
tempo una maggiore "dignità musicale", ed è questo il caso della canzone napoletana, mentre ultimamente
si assiste ad un rinnovato interesse verso le musiche e le danze popolare del
sud Italia. Negli ultimi anni sono nati numerosi festival, spesso denominati Folk Festival, e manifestazioni
di musica tradizionale, folclorica o popolare, incluse le nuove forme di
contaminazione.
Ogni anno in Italia il 18 maggio si celebra la Giornata nazionale della musica
popolare.
La musica popolare nel mondo
La musica popolare tende ad essere
strettamente legata (in alcuni casi in modo inseparabile) ad almeno due altri
aspetti culturali di natura regionale: gli strumenti
musicali con cui è eseguita e i balli che eventualmente la accompagnano. Ad
esempio, la musica popolare scozzese è associata alle cornamuse e ad un tipo di danza denominata reel: quella irlandese ai violini, a particolari percussioni
come il bodrhan e alla giga.
Nella tradizione folclorica italiana si
pensi invece al ruolo svolto in regioni diverse da strumenti come la fisarmonica, il mandolino, l'ocarina o lo scacciapensieri, oppure
da balli come la tarantella, la pizzica, il saltarello.
Per quanto concerne la musica popolare,
nella maggior parte dei casi, essa nasce o ha la sua principale espressione in
momenti di aggregazione sociale come feste, sagre, o celebrazioni.
Folk e pop
Il folk è
continuamente soggetto a contaminazioni con il pop. Fra
i generi folk che hanno maggiormente influenzato la produzione pop vi sono la musica celtica e la musica
country, che ha generato con il rock infinite
combinazioni.
In collaborazione con http://gattina98.blogspot.com/
martedì 22 novembre 2011
Il Jazz
Il Jazz
La storia del jazz, come quella di molti altri generi musicali popolari, soprattutto quelli che affondano le loro radici nella tradizione degli schiavi afroamericani (primo fra tutti il blues), è assai povera di documenti e riferimenti, in special modo per quanto riguarda le origini e i primi anni.
Le prime fonti orali sulla nascita del jazz a New Orleans risalgono ai primi anni del XX secolomentre le prime fonti scritte al decennio successivo. il jazz fu creato dagli africani deportati negliStati Uniti e schiavizzati, che cantavano per alleggerire il lavoro. Il genere si sviluppò in modo esponenziale tra il 1915 e il 1940, diventando la musica da ballo dominante tra il 1930 e il 1940, anni in cui i brani delle big band si trovavano regolarmente ai primi posti delle classifiche. A questo periodo seguirono diversi decenni in cui il jazz si caratterizzò in maniera crescente come una musica d'arte, tipicamente afroamericana. Nel frattempo il pubblico statunitense del jazz si assottigliò, mentre la musica destava un crescente interesse in Europa e nel resto del mondo.
Questa tendenza, iniziata col movimento bebop nel 1945, raggiunse l'apice negli anni sessantacon il movimento free jazz, che mirava all'emancipazione totale del musicista.
Seguì un periodo di involuzione e di marginalizzazione che terminò negli anni ottanta, durante i quali una generazione di giovani musicisti infuse nuova vita perseguendo diverse tendenze anche in assenza di uno stile dominante: nacquero così diverse scuole di jazz europeo, uno stile main stream, che faceva riferimento al periodo post boppistico degli anni cinquanta, e diverse contaminazioni che proseguivano l'esperienza fusion arrivando ad uno stile che viene detto acid jazz o che guardavano con interesse a tradizioni musicali etniche in direzione della world music.
Anche l'industria discografica tornò ad interessarsi delle sonorità del jazz - se non della sua estetica - promuovendo vari artisti specialisti dismooth jazz, un tipo di jazz estremamente alleggerito.
sabato 17 settembre 2011
La musica Cinese
Nell’antica Cina la musica era considerata arte destinata a perfezionare l’educazione dei giovani. La musica non solo aveva funzione didattica ma veniva investita di significati metafisici; era infatti considerata parte di un complesso sistema cosmologico e dalla sua perfetta esecuzione si faceva derivare il delicato equilibrio fra il Cielo e la Terra , e quindi, per estensione, la stabilità dell’Impero.
La valenza magica attribuita ai suoni, le loro correlazioni cosmologiche e filosofiche possono spiegare certe peculiarità della musica cinese tradizionale; la sua lentezza e il suo mettere in evidenza la materialità di ciascun suono, come fonte di meditazione filosofica.
Il do, come dominante in una composizione musicale, stava a indicare che il pezzo era stato composto per cerimonie sacrificali dedicate al Cielo, mentre la nota re veniva impiegata nelle celebrazioni che riguardavano gli antenati e la primavera. Il sol poteva riferirsi soltanto a brani che concernevano la terra, mentre il la celebrava l’equinozio d’autunno, l’imperatrice e la luna.
IL SISTEMA MUSICALE
Secondo la maggioranza degli studiosi, nell’antica musica tradizionale cinese non furono mai adoperati tutti quanti. l sistema musicale cinese e i vari problemi tecnici a esso inerenti (temperamento della gamma, natura dei modi ecc.) è stato spiegato in diversi trattai, taluni molto antichi. Alcuni di essi come il Lülü Xinshuo (Nuovo trattato dei Lü, sec. XII) oppure il Lülü Qingyi (Il trattato dei Lü, sec. XVI), descrivono la determinazione del suono fondamentale da cui deriverebbero tutti gli altri. Il suono fondamentale è prodotto da una specie di flauto, ricavato da una canna di bambù lunga circa nove pollici; l’altezza del suono secondo alcuni studiosi si avvicinerebbe al mi3, secondo altri al Fa3. Da esso hanno origine, per progressione delle quinte, gli altri suoni (lü) che sono complessivamente 12, con nomi anch’essi avocanti per lo più un parallelismo con il mondo naturale. Dalla scala dei lü ha origine la scala pentatonica, base del sistema musicale cinese. Verso il1000 a .C. entrò in uso anche una scala eptatonica, che si formò aggiungendo due note alla gamma pentatonica: il biangong e il bianzhi (bian=mutare). Ma la scala pentatonica fu sempre in Cina la più importante e la più usata (soprattutto per le musiche popolari), tanto da essere definita "cinese" per antonomasia. Trasportando sui ogni grado della scala dei lü la scala ottenuta partendo da ciascuna nota della gamma pentatonica, si ottengono, almeno teoricamente, 60 sistemi modali.
La valenza magica attribuita ai suoni, le loro correlazioni cosmologiche e filosofiche possono spiegare certe peculiarità della musica cinese tradizionale; la sua lentezza e il suo mettere in evidenza la materialità di ciascun suono, come fonte di meditazione filosofica.
Il do, come dominante in una composizione musicale, stava a indicare che il pezzo era stato composto per cerimonie sacrificali dedicate al Cielo, mentre la nota re veniva impiegata nelle celebrazioni che riguardavano gli antenati e la primavera. Il sol poteva riferirsi soltanto a brani che concernevano la terra, mentre il la celebrava l’equinozio d’autunno, l’imperatrice e la luna.
IL SISTEMA MUSICALE
Secondo la maggioranza degli studiosi, nell’antica musica tradizionale cinese non furono mai adoperati tutti quanti. l sistema musicale cinese e i vari problemi tecnici a esso inerenti (temperamento della gamma, natura dei modi ecc.) è stato spiegato in diversi trattai, taluni molto antichi. Alcuni di essi come il Lülü Xinshuo (Nuovo trattato dei Lü, sec. XII) oppure il Lülü Qingyi (Il trattato dei Lü, sec. XVI), descrivono la determinazione del suono fondamentale da cui deriverebbero tutti gli altri. Il suono fondamentale è prodotto da una specie di flauto, ricavato da una canna di bambù lunga circa nove pollici; l’altezza del suono secondo alcuni studiosi si avvicinerebbe al mi3, secondo altri al Fa3. Da esso hanno origine, per progressione delle quinte, gli altri suoni (lü) che sono complessivamente 12, con nomi anch’essi avocanti per lo più un parallelismo con il mondo naturale. Dalla scala dei lü ha origine la scala pentatonica, base del sistema musicale cinese. Verso il
Iscriviti a:
Post (Atom)